Momento delicato per la Torres, che domenica ha vissuto la quarta sconfitta consecutiva in gare ufficiali tra campionato e Coppa Italia. Il terzo stop di fila in Serie C, maturato contro l’Ascoli al Vanni Sanna, va ad ingrossare un periodo avarissimo di soddisfazioni in cui è palpabile una certa tensione. Il direttore sportivo Andrea Colombino, nel post gara, è stato abbastanza chiaro: “La squadra è sottoposta a un livello di ansia altissimo e i fischi non servono, non portano alcun beneficio alla Torres ma possono condizionarla ulteriormente. Io capisco la tifoseria che vuole la Serie B: però a un traguardo simile bisogna arrivarci organizzati e ben strutturati“. Insomma, il dirigente rossoblu cerca di buttare acqua sul fuoco di una situazione tesa.
Ha rincarato la dose l’attaccante Luigi Scotto: “Le vittorie portano entusiasmo e serenità: è normale che in questo momento la piazza sassarese si lamenti. Siamo partiti all’inizio della stagione con il sogno della promozione in Serie B, aspettative altissime. Però tutto ciò non deve diventare per noi un assillo, perché invece adesso c’è l’ansia del ‘dover vincere’. Noi giocatori sassaresi vorremmo, ancora di più rispetto a tutti gli altri, arrivare a traguardi importanti con la Torres“.
Come a dire: le ambizioni sono sacrosante, tutti desideriamo regalare a Sassari una categoria che rappresenterebbe un evento storico per la città e la squadra, ma è necessario volare basso e restare vicini alla squadra.