“La Serie C è fatta per il 100 % di imprenditori che mettono soldi loro. Non c’è un presidente che i soldi li prende. C’è un tema strutturale, siamo in una situazione che non ha i princìpi della normale impresa”. Il presidente della Lega Pro, Matteo Marani, è intervenuto venerdì nell’ambito del “Festival della Serie A” a Parma, parlando anche della sostenibilità del calcio professionistico.
“Nessun’industria avrebbe mai degli stipendi al 100% di quello che è il proprio fatturato, non è ipotizzabile”, ha continuato il dirigente, spiegando le differenze di una società sportiva rispetto alle altre. “Se un imprenditore decide di diminuire nella propria azienda parte della produzione, non ha gente che contesta, situazioni di pressione, non ha i media [come invece succede nel calcio]”.
“Non vorrei che si riduca la C e poi abbiamo sempre un rapporto squilibrato tra emolumenti e fatturato”, ha continuato Marani, che ha risposto così a una domanda sulla diminuzione delle squadre nel campionato. “Noi siamo aperti a ogni forma di ragionamento, anche sul numero ideale: ma la Serie C era a 120 squadre e le società spesso non ce la facevano. Negli ultimi 25 anni sono fallite 200 società. Possiamo ridurre anche a dieci squadre, che poi però saltano. Dobbiamo capire qual è il modello di sviluppo. Noi abbiamo dato disponibilità a ragionare, in primis al presidente federale. Nessuna Lega può pensare di muoversi autonomamente”.
(Fonte: YouTube @SerieA)