In quali condizioni, tecniche e mentali, l’Ascoli arriva al match contro la Torres?
“Per quanto riguarda la parte mentale, l’ultima vittoria ottenuta – anche se grazie a un’autorete – abbia ridato un po’ di fiducia ai ragazzi, che hanno preso questa vittoria come step importante per iniziare un nuovo percorso. Sotto l’aspetto tecnico ci sono delle problematiche e credo che siano difficili da modificare con una sola vittoria. In rosa ci sono diversi elementi di categoria, anche superiore: sto parlando di Corazza, Marsura, Tremolada, Gagliolo. Insomma: sono presenti dei giocatori che potrebbero fare la differenza, ma in questo momento solamente alcuni la stanno facendo. La rosa, a mio parere, è stata costruita in maniera confusionaria. Ad esempio manca un centrocampista di spessore. Ci sarebbe Barone, però è più un giocatore operaio più che tecnico. Quindi ci sono delle lacune abbastanza importanti in squadra, dovute al calciomercato estivo. La speranza è che possa la sessione invernale possa riportare gli accorgimenti giusti per l’Ascoli“.
Come reputi il lavoro di Domenico Di Carlo (foto di copertina), saltato in corsa sul treno bianconero?
“Sta facendo un buon lavoro: è un tecnico esperto, che conosce bene la categoria. Negli ultimi 2-3 anni non ha raccolto molte soddisfazioni. L’esperienza, da sola, non basta. Può aiutare, ma se la squadra in alcuni elementi non può contare su un certo spessore anche un allenatore navigato può fare poco“.
Capitolo Torres: qual è il tuo parere sull’annata sassarese fino a questo momento?
“Per quanto riguarda la Torres, sostengo che stia facendo un buonissimo campionato. Squadra combattiva, che lotta e si esprime anche bene in campo. Nelle ultime uscite, che l’hanno vista comunque sconfitta, sostengo che non abbia demeritato così come nel resto della stagione. La quarta posizione attuale è indicativa in tal senso“.
Quali obiettivi vedi per entrambe le squadre in questa stagione?
“Per me la Torres può tranquillamente giocarsi un posto nei playoff e addirittura migliorare la sua posizione di classifica. Invece l’Ascoli ha abbastanza compromesso l’obiettivo iniziale di campionato, ovvero quello dei playoff, a causa di una partenza veramente disastrosa. Il focus principale ora è quello di uscire quanto prima dalla zona calda, visto che i marchigiani occupano il quintultimo posto. Poi sappiamo che tutto può accadere nel calcio, e magari che l’Ascoli possa arrivare nei primi posti della classifica. Ma al momento sembra sembra molto improbabile. Quindi credo che l’Ascoli debba puntare a rimettersi in sesto in campionato uscendo dalle ultime posizioni. In seconda battuta risistemare la squadra a gennaio, confermando gli elementi migliori della squadra. Non deve rappresentare una giustificazione, però tra tutte le retrocesse in C sembra che i bianconeri abbiano sofferto maggiormente la discesa di categoria“.